La riserva naturale regionale guidata delle “Cascate del Verde”

La Riserva Naturale Regionale Cascate del Verde, può considerarsi una delle Riserve “storiche” della Regione Abruzzo. Nata come Oasi del WWF nel 1997 in seguito ad un movimento di protesta contro la captazione delle acque del Torrente Rio Verde che raccolse gli Amministratori locali, semplici cittadini ed associazioni ambientaliste, diventò Riserva Naturale Guidata con Legge Regionale n. 72 il 19 dicembre 2001. Si estende su una superficie complessiva di 287,50 ettari, ad una altitudine compresa fra i 400 ed i 900 metri sul livello del mare, compresi interamente nel Comune di Borrello. L’area della Riserva si colloca geograficamente nella media valle del fiume Sangro che costituisce per essa il confine nord. Ad est confina con il Colle della Portella ed il Colle di San Giovanni, a sud con i pianori del Verde mentre ad ovest il suo limite è costituito dal monte Calvario e dal colle Mariano.

Il nome deriva dalla presenza delle Cascate del Verde, monumento naturale, di eccezionale valore ambientale, che con i suoi tre salti di oltre 200 metri di altezza, tra poderose pareti a strapiombo, coperte di vegetazione ricche di biodiversità, sono le cascate naturali più alte dell’Appennino.

Sulle sue pareti stillicidiose, dove il microclima è particolarmente umido, si sviluppano associazioni vegetali costituite prevalentemente da muschi, appartenenti all’alleanza del Cratoneurion, coinvolte nella formazione del travertino, protette da una direttiva europea (92/43) che le inserisce tra gli habitat da salvaguardare.

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Notevole è la presenza di Capelvenere e di tappeti di muschi nelle zone più umide, mentre negli ambienti meno ricchi di acqua si trovano ginestre, ginepri e lecci. Nelle garighe e nei pascoli della Riserva si segnalano oltre 30 specie di orchidee spontanee, fra cui l’Ophrys insectifera, protetta a livello Nazionale.


Da un punto di vista forestale il territorio della riserva è caratterizzato dalla presenza di estesi nuclei di abete bianco con la presenza di esemplari di 25 metri di altezza e di 60 anni di età, nei boschi che costeggiano il torrente Verde ed a valle della cascata con formazioni numericamente non trascurabili sorti probabilmente per disseminazione idrocora.

La caratteristica saliente, che rende unico il patrimonio botanico della Riserva, è la presenza nelle profonde incisioni provocate dall’azione del torrente Verde, del Leccio (Quercus ilex) che si rinnova accanto all’Abete bianco (Abies alba). Grazie al particolare microclima del luogo, si può osservare all’interno di una ristretta area, tutta la gamma delle variazioni floristiche dell’intera fascia Appenninica.

Il territorio della Riserva, per l’alto valore naturalistico e per la presenza dell’abete bianco, è attualmente ZSC (zona speciale di conservazione) denominata “Abetina di Rosello e cascate del Rio Verde” nell’ambito dei siti Natura 2000. Dal 2016 la riserva è anche un Geosito inserita nell’Inventario Nazionale dei Geositi dell’ISPRA per il valore geologico naturalistico presente sia nel luogo delle cascate, dove l’alternarsi dei vari strati lapidei narra la storia stessa delle cascate, che in località Lame Rosse, zona calanchiva adiacente al basso corso del fiume, caratterizzata dalla presenza di materiale sedimentario marino formato da argille varicolori dal verde al grigio al rosso (Accordi et all. 1986).

A nord e ad est della riserva, in zone ormai quasi completamente colonizzate dal bosco, molte sono ancora le tracce di una passata attività agro pastorale: antiche fontane, vecchie abitazioni in pietra, tholos, pozzi, viti centenarie ed ulivi anch’esse parte di un unico patrimonio ambientale e culturale che questa Riserva vuole tutelare.

Testi di: Amelio Ferrari, Angela Natale, Bartolomeo Schirone, Mario Pellegrini
Foto di: Amelio Ferrari, Angelo Ferrari
Ripresa dal drone di: Mario di Nunzio